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RACCONTI

CHIESA DI SAN ROCCO

SCUOLA DI SAN ROCCO: sala terrena

SCUOLA DI SAN ROCCO: sala superiore

SCUOLA DI SAN ROCCO: sala albergo

LA PESTE
 
 
Le epidemie di peste...
La peste è una malattia infettiva altamente contagiosa, può essere: bubbonica, polmonare o generalizzata. La peste è una malattia endemica (che c'è sempre) dei roditori selvatici, soprattutto ratti e topi. I roditori selvatici infetti vengono a contatto con i ratti delle abitazioni vi trasmettono l'infezione che così arriva in città anche lontane attraverso i topi che infestano le navi. La trasmissione della malattia avviene per mezzo delle pulci che pungendo gli animali infetti contagiano altri animale e l'uomo. in questo caso si ingrossano le ghiandole vicino al morso della pulce formando il bubbone. I sintomi erano vomito, accelerazione del battito cardiaco e collasso . La peste polmonare si trasmette sa un uomo a un uomo per via aerea, si manifesta con bronchite e broncopolmonite emorragica segue il coma e la morte in 24 - 48 ore. La peste urbana è oggi scomparsa, mentre quella rurale può rappresentare un pericolo in certe aree del mondo (America del sud, Africa centrale, medioriente , ecc. ). La denuncia della malattia internazionale: se si verifica la malattia viene avvisato tutto il mondo . 

… e a Venezia
Nel 1384 la "peste nera" colpisce Venezia e vi apre paurosi vuoti demografici. La Repubblica reagisce con numerosi provvedimenti sanitari fino a costruire un complesso e articolato apparato amministrativo . Nel 1576 e nel 1630, a causa delle errate convinzioni mediche, si nega all'inizio l'esistenza del contagio e solo quando la realtà dell'epidemia è sotto gli occhi di tutti la Repubblica dispiega con fermezza l'azione sanitaria . Si aprono lazzaretti , fosse comuni, e si reclutano i "picegamorti" , cioè delinquenti comuni a cui si dava la libertà in cambio della loro opera di becchini 
a sua città natale venne in Italia nel 1573 e certamente a Venezia, alla scuola del Tintoretto. Dopo aver visitato altre città italiane cercò di farsi ammettere nella fraglia dei pittori a Venezia, senza successo, quindi si stabilì a Treviso per tutta la vita. L'educazione pittorica del Pozzoserrato avviene nell'ambito della pittura veneta del periodo manierista. Le sue opere evidenziano forti contrasti luministici e una tensione convulsa delle lineee.
A Treviso decora le pareti della Cappella dei Rettori del Monte di Pietà, con sei Storie bibliche, opera artisticamente giovanile specie nella resa non felice delle figure, ma fondamentale per comprendere quella che sarà l'espressione migliore della sua pittura cioè i paesaggi "lontani".
Nell'affresco del Buon Samaritano nell'Abbazia di Praglia, opera della maturità, troviamo infatti un paesaggio reso con una notevole sensibilità atmosferica ove vengono fermati gli aspetti mutevoli della luce.